Un taxi chiamato fedeltà
Tornando da scuola, un pomeriggio, Ahn Joo vede la madre sparire in un taxi insieme al fratellino. Il suo cervello registra una sola parola, fedeltà, impressa sulla portiera dell’auto che si porta via per sempre metà della sua famiglia. «Perché non ha scelto me?» è la domanda che perseguita la bambina, mentre trascorre l’infanzia insieme al padre, a volte ubriaco e violento, e alle sue amanti di fortuna. La piccola Ahn Joo si rifugia in un mondo di fantasia e di bugie, per nascondere la vergogna che prova per i suoi genitori e le origini coreane. Il padre, però, in un improvviso moto di orgoglio, prova a cambiare vita e a costruire un nuovo rapporto con la figlia, finalmente pronta a fare un’ultima, sconvolgente scoperta. Filtrato da una voce infantile, in efficace equilibrio tra rabbia e ironia, l’esordio di Patti Kim indaga il disorientamento degli immigrati di prima e seconda generazione, distanti dalle proprie radici come dal paese che li ha adottati.
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Data di uscita
Marzo 2011
EAN
Collana
Bazar
Pagine
176
Traduzione
Paola Eusebio