Litania di un arbitro
Uwe Fertig, arbitro internazionale di calcio, è arrabbiato, anzi, furibondo. Appena uscito dal tribunale dove ha recitato il duplice e contraddittorio ruolo di vittima e assicuratore dell’imputato, si lascia andare a una sferzante invettiva contro tutte le ipocrisie della società. La vita nell’ex Germania Est, la vita nella Germania riunificata, i mondi della comunicazione, del calcio, della giustizia e della medicina: Fertig non risparmia niente e nessuno, tifosi, opinionisti, giocatori – nemmeno quell’arbitro italiano pelato che ricorda tanto il famoso dipinto di Munch. La ragione autentica di questo sfogo, di questa sua litania, si rivelerà nella sua drammaticità e potenza solo alla fine, e con essa tutta la disperata umanità del protagonista. Un testo insolito, brillante e crudele, che si legge d’un fiato, con trepidazione. E non si limita a far riflettere: fa cambiare idea.
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Data di uscita
Novembre 2009
EAN
Collana
Attese
Pagine
96
Traduzione
Elvira Grassi e Nikola Harsch