Frédéric smarrito tra i suoni
A diciassette anni Frédéric Queloz si stabilisce con la famiglia in Israele, dopo aver vissuto a Parigi, Oslo e Berlino per inseguire la carriera del padre. Frédéric non è come tutti gli altri, è convinto di poter leggere i pensieri delle persone benché abbia difficoltà a capire i loro discorsi e, proprio per questo, non si separi mai da un dittafono con cui registra le parole della gente per poi trascriverle e assimilarne il significato. Così, dopo aver già esplorato lingue e territori diversi, Frédéric si accinge a ridefinire le proprie «frontiere» a Tel Aviv, città «costruita sulla sabbia», tappa finale del suo disorientamento, e inizia un viaggio affascinante alla scoperta di una topografia sconosciuta e di un idioma misterioso – che si legge al contrario e «neppure poggia sulle stesse fondamenta del pensiero», poiché manca il condizionale e il verbo essere non si coniuga al presente. Un viaggio che lo precipita nel vuoto della propria coscienza, intrappolata in un corpo che è l’unico territorio in cui Frédéric possa abitare. Mentre nella «dolce follia» di questo ragazzo sradicato, capace di raccontare la propria esperienza con l’ingenua freschezza delle pagine di un diario, si riflette la schizofrenia di una nazione assediata e dai confini incerti, prigioniera degli orrori del passato.
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Data di uscita
Luglio 2014
EAN
Collana
Bazar
Pagine
256
Traduzione
Sergio Claudio Perroni