Nell’isola di Gran Canaria, negli anni Cinquanta e Sessanta, un gruppo di ragazzi cresce con una passione irriducibile per il calcio e il sogno di giocare un giorno nel grande Real Madrid. L’autore, folgorato dal pallone quando studiava dai gesuiti, è uno di loro e condivide con il lettore quel periodo straordinario della sua vita, quando l’intera isola si identificava con la squadra dell’Unión Deportiva e i blancos di Di Stéfano vincevano cinque Coppe Campioni di fila. E così facendo, Armas Marcelo ci svela un calcio d’altri tempi, in cui l’estetica, la fantasia, l’estro individuale riuscivano ancora a prevalere su una concezione burocratica e affaristica del gioco. Il sogno del calciatore adolescente è un racconto di speranze giovanili, che rispolvera il ricordo di giocatori e partite immortali, l’attaccamento alla propria terra, l’orgoglio di un paese imprigionato in sé stesso durante la dittatura franchista. Il tutto illuminato, oltre che dal sole delle Canarie, dall’amore per il calcio, anzi, dal «senso calcistico della vita».
