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COLLANE








Lo strumento dei campioni
28/08/2013 

Dalla racchetta di von Cramm a quella di Federer


L’immenso Roger Federer – come osserva anche il «New Yorker» questa settimana– ha cercato di ritrovare lo smalto perduto cambiando racchetta, passando a un telaio hi-tech e a un piatto corde di 98 pollici quadrati. Ma i risultati non sono stati esaltanti, tanto da dover rispolverare la vecchia per gli Open Usa. Riuscirà a conquistare il diciottesimo titolo del Grande Slam?

Negli anni Trenta il barone Gottfried von Cramm, l’atleta più elegante dei suoi tempi, giocava invece con una racchetta di legno dal manico molto sottile, per favorire l’impugnatura della mano destra menomata di una falange per via di un incidente.
L’incredibile storia di von Cramm, i suoi attriti con il regime nazista e la sfida sul prato di Wimbledon tra il nobile tedesco e l’americano Don Budge – «la più bella partita di tennis di tutti i tempi» – sono al centro di Terribile splendore di Marshall Jon Fisher, vincitore nel 2010 del Pen/Espn Award for Literary Sports Writing.
È in libreria dal 4 luglio scorso per la nuova collana di 66thand2ndVite inattese.

 
 
     

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