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COLLANE








Madeleine Thien tra i cinque finalisti del premio Bottari Lattes
16/04/2018 

Madeleine Thien (Canada) con Non dite che non abbiamo niente (traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini), insieme a Yu Hua (Cina) con Il settimo giorno (Feltrinelli; traduzione di Silvia Pozzi), Andreï Makine (Russia) con L’arcipelago della nuova vita (La nave di Teseo; traduzione di Vincenzo Vega), Michele Mari con Leggenda privata (Einaudi) e Viet Thanh Nguyen (Vietnam) con I rifugiati (Neri Pozza; traduzione di Luca Briasco) è tra i cinque finalisti del Premio Bottari Lattes Grinzane VIII edizione per la sezione Il Germoglio, il riconoscimento internazionale che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno.

I romanzi finalisti del Premio, si legge nel comunicato, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, sono stati designati e annunciati sabato 14 aprile 2018 a Cuneo, alla sede della Fondazione CRC, ente che collabora e sostiene il Premio per il triennio 2017-2019, dalla Giuria Tecnica. 

Tra aprile e giugno 2018 i cinque libri saranno letti e discussi dai 400 studenti delle 25 Giurie Scolastiche.

Sabato 20 ottobre, presso il Castello di Grinzane Cavour, gli studenti esprimeranno in diretta il loro voto per proclamare il vincitore nel corso della cerimonia di premiazione in cui saranno presenti tutti i finalisti. Gli scrittori in gara terranno inoltre un incontro con gli studenti delle scuole del territorio cuneese.

Di seguito la motivazione della Giuria Tecnica:

L’autrice vive a Vancouver, ma le sue radici sono in Cina e queste radici vengono evocate e raccontate con dolente passione. La storia recente della Repubblica Popolare Cinese dall’invasione giapponese alla guerra nazionalista e la lunga stagione del maoismo con una speciale attenzione agli anni della rivoluzione culturale sono l’immenso scenario sul quale si muovono i numerosi protagonisti. Membri di famiglie disperse e perseguitate ma con uno spirito di sopportazione, che è reso possibile dal perdurare di uno spirito taoista mai cancellato del tutto. Superiore elemento di unificazione è la musica: le Variazioni Goldberg di Bach irradiano vibrazioni umane, filosofiche e poetiche che attraversano le anime dei protagonisti, momenti della storia e perfino il paesaggio.

 
 
     

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