Showboat, la vita di Kobe Bryant
Quando il figlio di Jellybean Bryant arrivò nella Nba, a diciott’anni, molti pensavano che fosse ancora acerbo, se non addirittura un bluff: un ragazzino viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Per qualcuno invece era l’erede designato. Nel momento più atteso, ai suoi primi playoff, quel ragazzino scagliò quattro tiri maldestri e trascinò i Lakers nel baratro. Fu il primo esame dell’educazione cestistica di Kobe Bryant, e da allora le critiche non lo avrebbero più abbandonato. Dicevano che tirava troppo, che non giocava per la squadra, che era un «corpo estraneo». Eppure Bryant ha saputo costruirsi una carriera stellare, giocando vent’anni con la stessa maglia, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo cinque anelli e due ori olimpici. E col tempo ha dimostrato di essere «l’agonista più compulsivo nella storia del basket», disposto a fare il vuoto attorno a sé pur di conquistare il trono della Nba. Con la consueta eleganza, intrecciando statistiche, cronache sportive e interviste, Roland Lazenby ci offre un ritratto complesso di un campione unico, scomparso troppo presto insieme alla figlia Gianna in un tragico incidente, raccontandoci le prodezze sul campo e gli enigmi dell’uomo: i conflitti con i genitori, il rapporto con la moglie, le accuse di violenza sessuale. Senza dimenticare la saga dei Lakers e le lotte per il potere tra Bryant e Shaquille O’Neal, che chiamava il rivale «Showboat» per irridere le sue smanie di protagonismo. Kobe preferiva «Black Mamba», come il rettile feroce di Kill Bill.
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Data di uscita
Novembre 2017
EAN
Collana
Vite Inattese
Pagine
752
Traduzione
Giulia Vianello