La Trinità bantu

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«Quando il signor Nkamba mi ha annunciato che non gli servivo più, non ci volevo credere». Inizia così, con il suo licenziamento, la tragicomica epopea di Mwána Matatizo, venditore porta a porta presso un’azienda di cosmetici di Ginevra. Spiantato e senza un impiego, con una madre che lotta come una belva contro il cancro che la consuma, Mwána vive in una Svizzera dove la disoccupazione è in calo perpetuo, mentre lui, originario del «Bantuland», non riesce a trovare «nemmeno un lavoretto da cani». Un modo per sbarcare il lunario però ci sarebbe: Ruedi, il giovane bianco con cui è sposato, figlio unico della venerabilissima famiglia Baumgartner, dovrebbe solo mettere da parte l’orgoglio e accettare i soldi dei genitori, così da portare a casa un po’ di «gombo bello liscio». Intanto, sullo sfondo, si accende la campagna elettorale, con l’Unione democratica delle pecore nere che propone una politica discriminatoria e razzista, proprio quando Mwána riesce a trovare uno stage presso una Ong che si occupa di lotta alla xenofobia. Seguendo le sventure di un simpatico antieroe, Max Lobe dà vita a un romanzo surreale e ironico, sulle diversità e la tolleranza, un racconto che mostra una Svizzera inedita e impietosa, dove per sopravvivere non resta che appellarsi all’antica Trinità bantu.

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Estratto

Data di uscita

Ottobre 2017

EAN
9788832970029
Collana

Bazar

Pagine

180

Traduzione

Sà¡ndor Marazza

Rassegna stampa