Duncan Edwards, il più grande

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Difficile pensare a qualcuno più estraneo di Duncan Edwards al narcisismo del calcio contemporaneo. Esempio di applicazione nella vita sportiva e di sobrietà in quella privata, Edwards ha interpretato prima e meglio di altri il ruolo del calciatore moderno, abbinando una prestanza fisica non comune a doti tecniche affinate da uno spirito di abnegazione ereditato dalle sue origini proletarie. Tanto che la gloria e fama mai riuscirono a scalfire il profilo riservato di un uomo che, ancora adolescente, era stato proiettato dai sobborghi di Dudley, cittadina delle Midlands, all'Old Trafford di Manchester, tempio dello United, proprio mentre il demiurgo Matt Busby forgiava quella straordinaria fucina di talenti passati alla storia con l'appellativo di Busby Babes. Di quel gruppo di predestinati che tante attese aveva alimentato, Edwards fu il perno indiscusso fino al pomeriggio del 6 febbraio 1958, quando l'aereo che riportava a casa la squadra da Belgrado si schiantò all'aeroporto di Monaco di Baviera, provocando un lutto collettivo che travalicò i confini del Regno Unito.

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Estratto

Data di uscita

Aprile 2018

EAN
9788832970319
Collana

Vite Inattese

Pagine

304

Traduzione

Wu Ming 4

Rassegna stampa